Impulsi positivi sono giunti soprattutto dal commercio estero, sebbene distorti da effetti di anticipo volti a evitare i dazi statunitensi imminenti. Nella seconda metà dell’anno sono quindi da attendersi effetti contrari. Anche i fattori interni, come la stampa pubblicitaria, hanno registrato lievi incrementi. Ulteriori segnali di distensione sono giunti dall’andamento dei prezzi della carta, che nel corso del trimestre sono risultati in calo.
Non si può però ancora parlare di una svolta duratura: il livello produttivo resta nettamente inferiore rispetto agli anni precedenti. Nel 2024 il settore ha registrato un calo nominale del 6,4% – il livello più basso dall’inizio delle rilevazioni dell’indice nel 2010. A lungo termine la situazione rimane tesa: prezzi elevati dell’energia, domanda debole, forte sensibilità ai prezzi e il continuo avanzare della digitalizzazione aumentano ulteriormente la pressione sulle aziende.